NADEF: dal contrasto all’evasione risorse per il Paese

Di Marcello Condemi
È tempo di Nadef, la Nota di Aggiornamento con cui ogni anno, entro il 27 di settembre, si adeguano le previsioni e le strategie contenute nel Def (Documento di Economia e Finanza, da presentarsi alle Camere entro il 10 aprile di ciascun anno), in ragione delle mutate circostanze macroeconomiche e di finanza pubblica nel frattempo intervenute.
Il documento, ormai, è diventato non più occasione di confronto tecnico, bensì terreno di scontro politico. Con esso però si è fatto il possibile.
Il Ministro Giorgetti, trasparentemente, segnala in premessa come la «situazione economica e di finanza pubblica (appaia) più delicata di quanto prefigurato in primavera»,avendo essa subìto, nel secondo trimestre del 2023 «una temporanea inversione di tendenza»; di qui, correttamente, la revisione delle stime di crescita del Pil per gli anni 2023 (dall’1% allo 0,8%) e 2024 (dall’1,5% all’1%), e, altresì, l’individuazione di alcuni correttivi volti a riportare, entro il 2026, il rapporto deficit/Pil al disotto del 140% (139,6%): quali la dismissione nel triennio 2024-2026 di talune partecipazioni pubbliche, con un introito atteso pari all’1% del Pil e la graduale riduzione, nel biennio 2024-2025 delle misure di sostegno per il caro energia.
Il Ministro, poi, per ridare ossigeno strutturale al rapporto deficit/Pil, ha previsto di intervenire, a partire dal 2024, con misure mirate al rilancio dell’economia quali le prime fasi della c.d. riforma fiscale, il taglio del cuneo fiscale, i rinnovi contrattuali (specialmente nel settore sanitario) ed il potenziamento degli investimenti pubblici, con particolare attenzione a quelli previsti dal PNRR.
Un argomento da tenere, tuttavia, in maggior considerazione, produttivo di ingenti somme destinabili pro futuro a strutturali e significativi interventi di bilancio, è rappresentato dal rafforzamento delle misure di contrasto all’evasione fiscale.
Pubblicato sul quotidiano “Il Tempo” in data 3 ottobre 2023